Piccoli crimini coniugali

Verso la fine del settembre del 2020, in piena era Covid, ma ancora prima del panico generale, siamo stati qualche giorno in Sardegna, da amici che abbiamo conosciuto in un viaggio esotico. Lui è un pittore, mentre lei lavorava per INPS e da pochi giorni era in pensione. Abitano in un paesino di quasi 20 mila abitanti, al nord dell'isola. Hanno una casa con un bel po' di terreno attorno. Ci sono anche degli alberi delle dimensioni notevoli e un cactus agave enorme. Tutto è visibile da una spaziosa terrazza dove ho trascorso il mio tempo adorando il panorama verde. Dentro la casa ci sono tantissimi quadri che il nostro amico sforna, ma anche centinai di libri. A mia moglie piace sfogliare le biblioteche degli altri e non si è persa quest'occasione. Devo dire che la parte che funge da soggiorno era abbastanza caotica, per non dire disordinata. Sul tavolino c'erano i giornali, quelli locali, cioè sardi, le cassette musicali, alcuni CD e i libri sparsi. In cima del tumulo, illuminato dai raggi di sole che provenivano dalla finestra, si è messo in mostra un libricino con un titolo piuttosto curioso: Piccoli crimini coniugali. Guardo la copertina e scopro che lo scrittore è un signore che si chiama Eric Emmanuel Schmitt. Deve essere un tedesco, concludevo leggendo il suo nome, ma guardando meglio la copertina scopro che si tratta di un francese; sarà di origini tedesco, credo.

Sto mostrando questo piccolo oggetto a mia moglie e lei si innamora subito. Prende il libro, sfoglia le pagine e ogni tanto legge qualche riga. Mi fa capire che si tratta di un pezzo teatrale con due personaggi: la moglie e il marito. Dal titolo si capisce che deve essere una specie di thriller. Si avvicina la nostra amica e ci consiglia vivamente di leggerlo. Si scusa di non potercelo prestare perché è un regalo, ma non importa. Tornati a casa, mia moglie si dà da fare e ordina il libro online. Nella biblioteca tale libro non c'era e nemmeno nella libreria della nostra zona, perciò ci toccava a comprarlo. Costa poco: 12 euro. Appena arrivato, il libre è stato letto dalla mia compagna 2 giorni. Era entusiasta e l'è piaciuto molto. Voleva raccontarmi certe parti più coinvolgenti, ma io la frenavo: cara - dicevo - lo voglio leggere anche io. Non spifferare perché mi togli il gusto della lettura. Sono passate alcune settimane, ma io non trovavo il tempo libero per dedicarmi a quest'opera letteraria. Così siamo arrivati nell'ultima settimana di ottobre.

Copertina del libro Piccoli crimini coniugali

Ho avuto un intervento all'occhio sinistro. Una cosa relativamente leggera e largamente diffusa come operazione, ma per precauzione bisognava stancare l'occhio meno possibile, almeno per 3, 4 giorni. Mi hanno dato anche 2 giorni di malattia. Quando si parla degli occhi, non si scherza. L'elaboratore elettronico non lo accendevo nemmeno e di leggere libri o giornali non se ne parlava. Sbirciavo un po' il televisore, ma con l'occhio operato coperto. Mezz'ora di passeggiata quotidiana, ascoltavo la radio e mi rallegravo per i pasti. La giornata era lunga e non riuscivo a riempirla. L'idea è venuta a lei: vuoi che ti legga il libro? Wow! Credo che ultimo libro che qualcuno mi ha letto è datato nella mia infanzia quando mia madre mi leggeva le fiabe. Fantastico: accetto! Siamo a metà dell'autunno e le giornate si sono accorciate parecchio. La lettura si svolgeva nel pomeriggio. Lei si sedeva sul divano, accanto alla lampada e io nella poltrona di fronte. Tre giorni, per 30, 40 minuti al giorno e siamo arrivati alla fine. Non soltanto che il libro mi è piaciuto tanto, ma anche il modo come lo appreso: ascoltando la voce della mia cara. Il testo, lento e rilassante, come la sua lettura, mi hanno portato dentro la storia come se la vivessi io, insieme ai protagonisti. Molto bello e coinvolgente.

Dopo ho saputo che nel 2017 è stato fatto anche l'omonimo film italiano, con Sergio Castellitto e Margherita Buy. Appena trovo un po' di tempo, devo trovarlo da qualche parte e visionarlo. Tra l'altro, Castellitto è uno dei miei attori preferiti. Consiglio il libro a tutti coloro ai quali piace il teatro.

Alla fine, nel 2020, sfogliando queste pagine mi sono ricordato del libro presentato qui e l'esistenza dell'omonimo film. Ero anche in vena e sono riuscito a trovarlo, il film, usando le mie fonti infallibili. Forse quella sera non ero d'umore giusto, e lo stesso potrebbe valere anche per mia moglie. Abbiamo visto una mezz'oretta, ci siamo girato uno verso l'altro, come spesso facciamo per capire se all'altro piace quello che si sta guardando. "Ti piacce" - ho chiesto io. "Non più di tanto" - ha risposto lei. Ecco, non lo abbiamo visto e non saprei dirvi com'è. Provate da soli e fattemi sapere se ho sbagliato di abbandonare la visione.

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